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MAGA: Mania di Grandezza

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Il sogno di Donald Trump è quello di avere il proprio volto scolpito sul Monte Rushmore insieme a quelli dei quattro presidenti storici: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Rivendica questo diritto perché il movimento MAGA (Facciamo l’America Di Nuovo Grande), da lui lanciato, è “il più importante della storia americana se non di quella mondiale”.

Il Mount Rushmore National Memorial è formato dai giganteschi volti di quattro presidenti degli Stati Uniti – George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln – scolpiti su una parete granitica delle Black Hills nel South Dakota dallo scultore Gutzon Borglum tra il 1927 e il 1941 impiegando 400 operai.

Borglum, membro della Massoneria e del Ku Klux Klan, denominò questo faraonico monumento “Santuario della Democrazia”. Nome emblematico della storia degli Stati Uniti: il “Santuario della Democrazia” è stato realizzato nelle terre dei Sioux massacrati dall’esercito statunitense. Il sogno di Donald Trump è quello di avere il proprio volto scolpito sul Monte Rushmore insieme a quelli dei quattro presidenti storici. Rivendica questo diritto perché il movimento MAGA (Facciamo l’America Di Nuovo Grande), da lui lanciato, è “il più importante della storia americana se non di quella mondiale”. Durante il suo primo mandato, lo disse a Kristi Noem, allora rappresentante del South Dakota, la quale cominciò a progettarne la realizzazione, regalando al Presidente un plastico del Monte Rushmore con il volto di Trump aggiunto a quello dei quattro presidenti.

Quando Trump è tornato in carica., è stata presentata al Congresso nel gennaio 2025 una proposta di legge per ordinare al Segretario degli Interni di provvedere a scolpire il volto del Presidente Donald J. Trump sul Mount Rushmore National Memorial.

Kristi Noem , nominata ora da Trump Segretaria alla Sicurezza Nazionale, è divenuta una figura importante nell’attuale Amministrazione. Lo conferma il fatto che, quando il senatore Alex Padilla l’ha interrotta facendole una domanda durante una conferenza stampa, è stato trascinato via e ammanettato dalla polizia.

La stessa Kristi Noem, in veste di Segretaria alla Sicurezza Nazionale, ha accompagnato Trump a visitare l’Alcatraz degli Alligatori, un primo centro di detenzione per immigrati realizzato in Florida tra le paludi popolate da alligatori, coccodrilli e pitoni. Qui vengono rinchiusi non dei criminali, ma degli immigrati, che hanno finora contribuito con il loro lavoro all’economia statunitense. L’Amministrazione Trump progetta di inviare migliaia di migranti anche a Guantanamo, il famigerato centro di detenzione di “terroristi” in una base USA a Cuba.
Mentre imprigiona ed espelle gli immigrati, l’Amministrazione Trump ha aperto un canale
privilegiato a immigrati provenienti dal Sudafrica: sono afrikaner, sudafricani di origine olandese e ugonotta, che vengono. accolti negli Stati Uniti quali “rifugiati in fuga dalla discriminazione razziale sponsorizzata dal governo sudafricano”.

A gennaio il Sudafrica ha adottato la legge sull’esproprio per affrontare l’eredità dell’epoca dell’apartheid e le disparità nella proprietà della terra, consentendo al governo di confiscare grandi proprietà terriere nell’interesse pubblico. I proprietari terrieri bianchi, che oggi rappresentano circa l’8% della popolazione, possiedono ancora il 75% dei terreni agricoli del Sudafrica, mentre i sudafricani neri, che costituiscono l’80% della popolazione, ne possiedono il 4%. Il Sudafrica non sta dunque attuando una “discriminazione razziale” contro gli Afrikaner, ma attuando una riforma agraria per ridurre e infine eliminare l’eredità della apartheid nella proprietà della terra. Pretendendo di dettare legge anche in Sudafrica (paese fondatore dei BRICS, promotore della denuncia di Netanyahu al Tribunale di Giustizia dell’ONU per il genocidio dei Palestinesi) il presidente Trump ha emesso un ordine esecutivo che blocca gli aiuti al Sudafrica poiché la riforma agraria, a suo dire, “discrimina i sudafricani bianchi.”

In tal modo Trump mistifica ancora una volta la storia capovolgendo la realtà. Ricordiamo a tale proposito quanto scriveva un autore Afrikaner nel 1898: “Secondo l’idea boera, i cafri, gli ottentotti, i boscimani appartengono a una razza inferiore rispetto ai Bianchi. Portano, come veniva chiamato giustamente un tempo, il marchio di Caino: Dio, Nostro Signore, li ha destinati ad essere portatori di acqua e tagliatori di legna, servi sottoposti alla Razza Bianca. Un cafro o un ottentotto può essere controllato solo con la paura. Deve essere sempre tenuto al suo posto, non gli si può dare fiducia: dategli un dito e vi prenderà la mano. I Boeri non credono che possa essere educato. Non ritengo di esagerare nell’esprimere la sensazione che i Boeri, nel loro insieme, dubitano che un cafro o un ottentotto possa avere un’anima.” (L’altra faccia della storia https://store.byoblu.com/products/l-altra-faccia-della-storia ). Accusare i Sudafricani neri di “discriminazione razziale” nei confronti dei Sudafricani bianchi, come fa Trump, dimostra che il razzismo è duro a morire

Manlio Dinucci

 

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